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Carlo Formenti

Laureato in Scienze Politiche a Padova, dal 1980 al 1989 è caporedattore del mensile culturale Alfabeta. Esaurita l’esperienza di Alfabeta lavora prima nella redazione culturale de L'Europeo, poi in quella del Corriere della Sera. Nel 2002 comincia la carriera di docente universitario come professore a contratto di Teoria e tecnica dei nuovi media presso il Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione dell’Università di Lecce. Dal 2006 è ricercatore e professore aggregato presso la stessa facoltà.
Di formazione marxista, Carlo Formenti negli anni '70 milita con il Gruppo Gramsci, nato dalla disgregazione del Pcd'I e dai dissensi interni al movimento studentesco. Dal 1970 al 1974 lavora come operatore sindacale della Federazione dei Lavoratori Metalmeccanici (nata dall’unificazione fra Fiom, Fim e Uilm) ricoprendo l’incarico di responsabile provinciale per gli impiegati e i tecnici. Dopo lo scioglimento del Gruppo Gramsci partecipa alla fase iniziale dell’esperienza dell’Autonomia Operaia, ma nella seconda metà degli anni Settanta se ne allontana progressivamente.
Inizia la carriera di scrittore nel 1980 con un testo, La fine del valore d'uso (Feltrinelli, 1980) dedicato alle trasformazioni dell’organizzazione del lavoro indotte dalle tecnologie informatiche. Un decennio più tardi indaga l'immaginario scientifico e tecnologico con il libro Piccole apocalissi (Raffaello Cortina Editore, 1991).
Con il saggio Incantati dalla Rete (Raffaello Cortina Editore, 2000) inizia a sistematizzare la sua analisi sulle dinamiche di rete, la network culture e la società dell'informazione. Nel saggio successivo, Mercanti di futuro. Utopia e crisi della Net Economy (Einaudi, 2002), affronta e descrive le contraddizioni della new economy stretta fra il solidarismo della classe hacker che popolava la rete delle origini e il ruolo degli "spiriti animali" di un nuovo vorace capitalismo che punta a mercificare il capitale sociale delle comunità virtuali. A chiudere la trilogia sulle mutazioni economiche e antropologiche portate dalla diffusione di Internet (iniziata con Incantati dalla rete e proseguita con Mercanti di futuro), scrive Cybersoviet. Utopie postdemocratiche e nuovi media (Raffaello Cortina Editore, 2008).
Con il libro Felici e sfruttati. Capitalismo digitale ed eclissi del lavoro (Egea, 2011) affronta il tema del lavoro cognitivo e del suo sfruttamento. La seconda parte del libro termina con un'analisi post-marxista sul tema del plusvalore nella società digitale.

L’eclissi. Dialogo precario sulla crisi della civiltà capitalistica
Bifo e Formenti affrontano il tema dell’evoluzione tecnologica ai tempi del Web 2.0 mettendone in luce le implicazioni economiche, politiche, sociali. Dalla galassia Facebook, che ha reso la dimensione relazionale così veloce e vasta da farla divenire paradossalmente impossibile, al fenomeno WikiLeaks, che ha squarciato il velo di Maya della net-neutrality, fino alla discussione su democrazia e Internet, e alla questione della governance economica globale nell’attuale fase post-neoliberista, sono molteplici gli scenari che si aprono in queste pagine. Se la democrazia è una forma di organizzazione politica corrotta e storicamente conclusa, esiste una nuova filosofia capace di includere cultura digitale, movimenti di base e attivismo studentesco. Se il potere dominante è incapace di trovare strumenti di crescita per le classi e le zone povere del pianeta, c’è bisogno di una “ricomposizione” del tessuto politico di base, di nuove forme di antagonismo culturale, di nuovi modelli di sviluppo. In un contesto nazionale e mondiale sconfortante, di totale eclissi, c’è da chiedersi se sia possibile una ricostruzione.
Altrimenti, bisognerà inventarsi un altro cielo.


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