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Gemma Carbone

“Mi chiamo Gemma Carbone, sono nata nella parte francese del Belgio all’epoca in cui i miei genitori, come molti altri italiani in quel periodo, avevano scelto di emigrare lì per avere qualche possibilità in più di lavoro. Tornati in Puglia, nostra terra d’origine, quando io ero ancora piccola, ho trascorso l’infanzia e l’adolescenza in Puglia, insieme ai miei genitori, a mia sorella e ai miei tre fratelli, poi mi sono trasferita a Parma, dove ho studiato all’Università, Lingue e Letterature straniere. Ho trascorso il periodo universitario saltando da un lavoro all’altro, in estate ed in inverno, per potermi consentire quegli studi che volevo tanto fare. Ho curiosato in tutti i lavori del mondo, in quel periodo. Baby-sitter, hostess nei supermercati per le promozioni, jolly negli hotel in estate, quindi lavapiatti, cameriera ai piani, barista, in fabbrica nella conservazione dei pomodori, hostess a Mirabilandia. Veramente di tutto! E’ stato un periodo di grande sperimentazione. Conseguita la laurea, ho iniziato a lavorare come assistente marketing con l’estero in due aziende. Ma ero infelice. Perciò, un giorno, ho deciso di cambiare tutto e ho iniziato ad insegnare, dapprima inglese ai bambini della scuola primaria, poi francese alle medie, e ancora inglese anche agli adulti. Da quel momento, non ho mai smesso di insegnare e questo lavoro mi rende felice e mi gratifica, almeno per quanto riguarda il lavoro in sé con le persone. Un’ombra di questo lavoro: la condizione di precariato, deplorevole per me.
Adoro viaggiare e sono curiosa ed appassionata di molte cose, in primis, l’arte, in ogni sua forma e manifestazione. Pittura, scultura, letteratura, cinema, teatro, musica. Durante il tempo libero mi piace suonare il pianoforte. Ho sempre scritto. Ma non ho mai pubblicato. Nel 1997 ho vinto il "Premio Calliope" a Roma per la sezione Saggistica Inedita. Si trattava della mia tesi. Era un lavoro su Arthur Rimbaud e Gaston Bachelard, due poeti francesi che spiegano come il fantasticare e l’immaginazione faccia parte del sogno a occhi aperti.
La scrittura di "Elia" ha segnato una svolta per me, poiché, per la prima volta, ho sentito urgente la necessità di raccontare questa storia a chiunque volesse ascoltarla. Ciò che mi ha spinto a scrivere "Elia" è una storia vera, sviluppatasi poi in modo onirico (come se fosse un sogno), per poi tornare alla realtà vera” (G. Carbone).

Elia
La storia dell'amicizia tra una donna ed un gatto si tinge di toni surreali e diventa occasione per narrare di più. Così, dalla storia del gatto Elia, si scivola impercettibilmente in un'altra storia, che ha come protagonisti due bambini e una iniziatica avventura in luoghi incantati della Puglia. Un libro per chi ama gli animali, in difesa degli animali. Un libro per bambini e per adulti che vogliono rivivere il sapore del loro essere stati bambini. Un modo per fare filosofia con i bambini mentre si narra una storia. "Giorno verrà in cui gli uomini conosceranno l'intimo animo delle bestie. Quel giorno, un delitto contro un animale sarà considerato un delitto contro l'umanità" Leonardo da Vinci

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